Aumento pensioni 2025: la tabella con tutti i nuovi importi

Il sistema pensionistico prevede un processo di revisioni degli importi delle pensioni, detto perequazione, per adeguarli all’andamento inflazionistico. Ciò ha lo scopo di mantenere il potere di acquisto delle pensioni, adeguando il contributo dovuto al costo della vita e garantire così condizioni accettabili di vita e di cura per i pensionati.

Per l’anno 2025 sono molte novità in tal senso perché sono state introdotte delle modifiche gli importi delle pensioni basate su un indice di rivalutazione per adeguarsi all’inflazione. Provvisoriamente, la perequazione delle pensioni per il 2025 è stata fissata allo 0,8%. La sua applicazione comprende modificazioni in base alla fascia di appartenenza.

Infatti, in tale rimodulazione si segue un criterio progressivo per favorire maggiormente le fasce di reddito più basse, quelle più colpite dalla riduzione del potere di acquisto. Ma tali modifiche possono differire anche in base a requisiti particolari posseduti dai titolari di pensione o in base a specifiche disposizioni normative.

Aumento pensioni 2025

La rimodulazione dell’importo delle pensioni per il 2025 segue un meccanismo basato sulle fasce di appartenenza che prevede l’applicazione di percentuali diverse in base all’importo della pensione percepita. Quindi, abbiamo fino a quattro volte il trattamento minimo (pari a 2.394,44 euro) con rivalutazione del 100% dell’indice, pari allo 0,8% di perequazione.

Con la rivalutazione al 90% dell’indice abbiamo fino a 4 e 5 volte il trattamento minimo e cioè da 2.394,45 a 2.993,05 euro. Con la rivalutazione al 75% dell’indice abbiamo oltre 5 volte il trattamento minimo e cioè oltre i 2.993,05 euro. Questo sistema progressivo garantisce un adeguamento più corretto per le pensioni più basse e il loro potere d’acquisto.

Ad esempio, un importo pensionistico lordo mensile di 1.500 euro rientra nella prima fascia e beneficerà di una rimodulazione dello 0,8% pari a 12 euro al mese. una pensione di 3.000 euro, quindi appartenente alla terza fascia, subirà un aumento dello 0,6% di indice pari a 18 euro mensili. Si tratta dunque di un approccio di adeguamento differenziato.

Le pensioni minime

Diverso il discorso per le pensioni minime, cioè quelle di importo minore dei pensionati con i redditi più bassi, che nel 2025 vedranno un aumento specifico. L’importo minimo mensile passerà da 603,40 euro a 616,67 euro, con un incremento del 2,2%, pari a 13,27 euro in più mensile, per un totale annuo di 7.844,20 euro.

Questo incremento straordinario pari al 2,2% per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento pensionistico è confermato per tutto il 2025 e anche per il 2026. Questo aumento, anche se molto contenuto, mira a dare un maggior supporto economico ai pensionati che ricevono le pensioni più basse e che si trovano in difficoltà con il caro vita.

L’adeguamento delle pensioni minime rientra nei provvedimenti delle politiche sociali per ridurre le disparità sociali e cercare di migliorare le condizioni di vita di questa categoria di pensionati che percepiscono pensioni minime e che risentono maggiormente dell’inflazione, del c caro vita e della progressiva perdita del potere di acquisto economico.

Le prestazioni assistenziali

Oltre alle pensioni, anche le prestazioni assistenziali sono riformulate nell’importo per il 2025 come l’assegno sociale e l’indennità per l’invalidità civile. Tali contributi sono rivolti a quelle persone in condizioni di disagio economico o con disabilità, la cui prestazione assistenziale subisce nel 2025 un adeguamento in base all’indice generale dello 0,8%.

Le prestazioni assistenziali per invalidi civili, sordomuti e ciechi registrano un innalzamento dell’1.6% rispetto all’anno precedente. Si va così a considerare le specifiche esigenze di queste categorie di individui, rimodulando il contributo economico di supporto in base all’inflazione e alle loro necessità di vita e di cure mediche e assistenziali.

Infine, il cosiddetto incremento al milione, cioè la maggiorazione sociale che spetta ai pensionati ultra 70enni titolari di prestazioni previdenziali e assistenziali il cui importo risulta inferiore al milione delle vecchie lire e che corrispondono a circa 660 di euro attuali, sarà aumentato di 8 euro al mese come ulteriore sostegno economico.

Per concludere

Concludendo, l’INPS e governo hanno decretato un aumento delle pensioni per il 2025 che segue un criterio progressivo di rivalutazione degli importi con incrementi maggiori per le pensioni più basse. Tale sistema garantisce un adeguamento equo e proporzionale delle pensioni per sostenere il potere di acquisto dei pensionati italiani alle prese con il caro vita.

Gli interventi previsti includono anche l’aumento delle pensioni minime e l’adeguamento delle prestazioni assistenziali e, seppur in maniera contenuta, rappresentano una misura di supporto economico e sociale per diverse categorie di pensionati che si trovano in difficoltà economica in questo momento segnata da inflazione e caro vita su tutti i fronti.

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