Come coltivare l’avocado: i tre trucchetti del giardiniere esperto

Il suo nome tecnico è persea americana, ma è noto come avocado, ed è uno di quei frutti che maggiormente mostrano un crescente interesse nei confronti di quanti amano il sapore esotico di questo frutto così speciale, che è originario di una vasta zona geografica , prevalentemente indentificata con l’America centrale.

E’ un frutto che non contiene tantissimi zuccheri, ma comunque si presenta incredibilmente calorico, il che vuol dire che è ricco di grassi e va consumato in regime di dieta con una certa moderazione, e abbinandolo in modo bilanciato con alimenti che risultano decisamente più leggeri e meno impegnativi per quanto riguarda lo smaltimento delle calorie in particolar modo.

Tra le altre cose, negli ultimi tempi, l’avocado, proprio per le sue tante proprietà nutritive, è usato come un prezioso alleato per chi desidera mangiare vegano: infatti, questo frutto nello specifico è ottimo nella pasticceria, ma è anche il principale ingrediente per realizzare il guacamole, un condimento che è tipico della cultura culinaria del Centro-America, ormai ampiamente usata anche in Europa.

Credenze sull’avocado

Proprio per il motivo secondo il quale non vogliamo farti mancare nulla sulla natura dell’avocado, diciamo subito che esistono tantissimi credenze, per lo più false che cercheremo appunto di smontare. Iniziamo con un credenza molto antica, risalente al mondo azteco, quando si considera dell’avocado il lato prettamente afrodisiaco, tanto che veniva chiamato non a caso ahuacatl, ovvero testicolo. Ma questo è un motivo che per quanto bizzarro, appare anche piuttosto credibile e connesso alla sua natura.

Ancora più bizzarra, però, è la credenza, diffusa per lo più dai siti salutisti volti alla filosofia della cura pseudo-medica, secondo cui l’avocado, che contiene glutatione, sia considerabile appunto un frutto anti-cancro. Il tutto garantito dal fatto che se ne possa consumare uno ogni giorno; ma in realtà, è tutto una truffa, in quanto questo enzima viene prodotto direttamente dal corpo quando vive situazioni di forte stress, e non è possibile invece assumerlo attraverso il cibo.

Allo stesso tempo, è assolutamente falso il pensiero che considera l’avocado un frutto che invece è motivo di cancro, specie origine della maggior parte dei casi di tumore al seno. La ragione sarebbe collegata alla presenza dei folati. Ma anche in questo caso, siamo di fronte a una falsa credenza: infatti, alcuni studi scientifici provati e riconosciuti, sostengono che tutti i folati siamo al contrario un modo per ridurre le possibilità di incorrere al cancro.

Come mangiare un avocado?

I modi per mangiare l’avocado sono molteplici e tutti piuttosto utili all’organismo umano; ma in ogni caso c’è da tenere in conto i propri gusti, che ovviamente cambiano al cambiare dell’uso che si fa dell’avocado stesso. Sebbene non sia un ingrediente noto e usato in modo particolare dalla cultura culinaria italiana, c’è da dire che in Sicilia, in particolar modo, è molto diffuso e si usa per numerose ricette, anche quelle più propriamente tradizionali. Ma ci sono alcune cose che devi considerare.

Innanzitutto l’avocado ha la tendenza di maturarsi subito dopo averlo raccolto. Per cui quando lo acquisti o lo raccogli opta sempre per un avocado che sia ancora molto duro, perché nel giro di pochi giorni vedrai come si ammorbidirà. A questo punto non ti resta che decidere come mangiarlo: la soluzione più comune è quello di mangiarlo crudo, perché non appena lo si cuoce mostra il suo lato più amaro a causa del calore che bruciano via tutti i sui acidi.

Ma oggigiorno va benissimo se si consuma in relazione a numerose ricette che portano all’uso dell’avocado nelle insalate, in primis, oppure se lo tagli a fettine dentro un toast, insieme a un uovo in camicia, o per realizzare la classica e saporitissima salsa guacamole. La cosa buona in tutto questo che puoi comunque mangiarlo a qualsiasi ora del giorno, tanto per colazione, quando per un pranzo o una cena ipocalorica, ma comunque sostanziosa e ricca di nutrimento.

Come coltivare un avocado nel tuo giardino

Una volta che abbiamo capito alcune notizie più o meno vere sull’avocado e aver individuato anche le modalità più opportune per mangiarlo, adesso proviamo anche trovare un modo per coltivarlo direttamente in giardino, tenendo conto che l’albero che produce l’avocado è medio-alto, che può arrivare a un’altezza in genere di 10-15 m.

La sua chioma è piuttosto ricca, e si riempie facilmente di frutti. Per questo occorre tenere ben a mentre tre trucchi perché la coltivazione di questo prezioso albero avvenga in modo corretto. Il primo trucco è relativo al seme, se vuoi far partire la coltivazione proprio dal seme; usa il sistema dello stuzzicadenti e dell’acqua, mettendo il seme leggermente inciso dentro l’acqua per almeno 24 ore, e conficca uno stuzzicadenti che accelera il processo, e in circa 3-6 settimane compariranno radici e germoglio

Il secondo trucco è quello del trasferimento in un vaso, con terra che sia fertilizzata con un mix ben drenante, composto da sabbia, torba e perlite; e puoi anche aggiungere un po’ di cenere di legna o fondi di caffè per migliorare pH e fertilità. Infine attenziona anche la potatura, che è una parte importante per consentire ai rami di non appesantirsi troppo e per evitare che a lungo andare l’albero risenta nel processo di produzione.

Alcuni consigli aggiuntivi

Potrebbe tornarti utile quando ti ritrovi a coltivare gli avocado, sapere anche che sono un frutto che ama il sole. Del resto, la loro origine è tipicamente esotica e questo presuppone che ci sia appunto luce solare, evitando il contatto diretto con il sole. Ricordati anche l’irrigazione è una parte importantissima, per tenere più che altro umido il terreno, ma mai fradicio.

L’avocado è un frutto che per quanto non abbia una lunga tradizione produttiva e culinaria in Italia, tuttavia ha un impatto fortissimo oggigiorno, al punto tale che lo trovi ovunque e per qualunque scopo, specie quello legato alla cucina, di cui diventa l’ingrediente principale soprattutto quando si segue una dieta alimentare volto a migliorare il consumo di grassi e zuccheri, di cui non è molto ricco l’avocado.

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