Test di aritmetica: quanto fa 5+5-2? Ecco la risposta

Ti è mai capitato di scrollare il telefono così, senza pensarci troppo, e all’improvviso ti sbuca fuori un’operazione tipo 5+5-2? E tu, senza neanche rendertene conto, ti fermi un attimo, la leggi, fai il calcolo in testa e poi guardi i commenti, giusto per curiosità, e scopri che c’è gente che dice 8, gente che dice 10, gente che boh, ha perso completamente la bussola?

E lì ti chiedi: ma com’è possibile? Comunque succede sempre, è una di quelle cose che attirano senza un vero motivo, che appena le vedi non puoi ignorarle, come se dovessi dimostrare a te stesso che sei sveglio, che sai ancora fare di conto, che il cervello gira. E poi non è solo questione di numeri, è proprio il meccanismo che scatta in automatico, tipo riflesso.

Appena vedi un problema, anche se facilissimo, la testa si mette subito in moto per risolverlo, è più forte di noi. Funziona uguale con i rebus, con gli indovinelli, con qualsiasi cosa abbia una soluzione che possiamo trovare in pochi secondi. E anche se non te ne importa niente, alla fine lo fai lo stesso, così, per una piccola soddisfazione.

Calcoli banali ma non troppo

Perché diciamolo, quando rispondi giusto, anche se la cosa è di una banalità assurda, dentro di te scatta quel micro momento di orgoglio, del tipo “ecco, almeno questo l’ho azzeccato”. E poi, con tutte le mille cose che abbiamo da fare ogni giorno, il cervello sempre pieno di roba, problemi, scadenze, messaggi da mandare, ecco che arriva un test del genere, così semplice, così immediato, e ci caschi.

È come una piccola pausa, un momento di respiro, un break mentale che non richiede nessuno sforzo, che ti fa staccare un secondo. Ti fermi, fai il calcolo, magari ridi di chi sbaglia, magari commenti giusto per vedere cosa dicono gli altri, e intanto, senza nemmeno accorgertene, hai messo in pausa tutto il resto.

E poi, diciamolo, questi test non sono neanche così individuali come sembrano. Cioè, certo, tu lo risolvi da solo, ma poi? Poi guardi i commenti, vedi chi risponde cosa, magari ci discuti, magari ci ridi su con gli amici. E alla fine il quiz diventa solo una scusa per interagire, per commentare, per scherzare, e in alcuni casi pure per litigare con quello che insiste che la sua risposta è giusta anche se non lo è.

Le regole della matematica

E alla fine nessuno si ricorda nemmeno più qual era l’operazione iniziale, ma intanto si è chiacchierato, si è scherzato, ed è questa la parte divertente. E poi, occhio, perché non tutti questi test sono così semplici. A volte ci infilano dentro le parentesi, o delle trappole che ti fanno dubitare, o magari ti fregano con l’ordine delle operazioni e tu, se non ci pensi bene, potresti pure cascarci.

Ed è lì che parte la discussione, perché c’è sempre quello che si ricorda a metà le regole, quello che va a intuito, quello che è convinto che si debba fare tutto da sinistra a destra e quello che cerca di spiegare, ma non lo ascolta nessuno. E alla fine, anche se il calcolo è una sciocchezza, diventa una roba seria, perché nessuno vuole ammettere di aver sbagliato.

Comunque, le regole sono poche e precise, solo che ogni tanto ce le dimentichiamo. Prima si risolvono le parentesi, poi si fanno le moltiplicazioni e divisioni, e solo alla fine le somme e le sottrazioni. Se segui questa scaletta non puoi sbagliare, ma tanto lo sappiamo che alla fine qualcuno lo farà comunque.

La soluzione al test

Perché a volte leggiamo di fretta, a volte siamo troppo sicuri di noi, a volte ci fidiamo di quello che vediamo al primo colpo senza pensarci troppo. Ed è buffo come una cosa così semplice possa trasformarsi in una questione di principio, solo perché ci facciamo prendere dalla fretta. E poi, anche quando siamo sicuri di avere la risposta giusta, andiamo sempre a sbirciare cosa dicono gli altri.

È proprio una cosa inevitabile. Perché alla fine questi test non servono solo a testare quanto siamo bravi con i numeri, ma servono pure a farci sentire parte di qualcosa, a farci entrare in un gioco collettivo, anche se il gruppo è solo una serie di sconosciuti che commentano sotto un post. Quindi, 5+5-2 fa 8. Chiaro, no?

Eppure anche un’operazione così ovvia diventa un caso, un argomento di discussione, una roba su cui la gente si accanisce. È assurdo, ma è anche affascinante. Perché il cervello si attacca a queste piccole cose e non molla, perché è attratto da ciò che è semplice e immediato, perché in fondo ci piace sentirci parte di un gioco, anche se il gioco è solo un test di matematica facilissimo.

Concludendo la questione

E in un mondo che va sempre di corsa, che è pieno di problemi, di pensieri, di cose da fare, trovare un attimo per un quiz del genere diventa quasi un piccolo lusso. Ti permette di staccare, di ridere, di prendersi un attimo di respiro senza sensi di colpa. Ed è per questo che, anche se ne vediamo a decine, anche se sappiamo già che la risposta è facile, ci fermiamo comunque, ci caschiamo ogni volta. E va bene così.

E alla fine è tutto qui: questi test sono una calamita per il cervello, perché sono semplici, immediati e ci danno quella micro soddisfazione di aver risolto qualcosa al volo. Non sono solo numeri, ma un gioco mentale, un momento di pausa nella frenesia quotidiana, un’occasione per ridere, discutere, magari anche litigare per una sciocchezza. E poco importa se sappiamo già la risposta, perché alla fine ci caschiamo sempre, ed è proprio questo il bello.

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