Hai mai sentito parlare di QI? Forse questa sigla non ti sembrerà nuova. Si tratta di un’abbreviazione dell’espressione letterale “Quoziente Intellettivo”. Soprattutto sui social (ma non solo), non è poi così raro imbattersi in post che propongono alcune domande ed esercizi che sembrerebbero essere in grado di calcolare il proprio QI.
Per poter effettuare un test del QI in grado di dare dei valori di quoziente intellettivo che rispecchino la realtà, dovremmo basarsi su test da fonti autorevoli e basati un prove standardizzate, il cui risultato possa essere ritenuto valido e reale. In effetti, questo test è stato introdotto con uno scopo preciso.
Ovvero quello di valutare in maniera ripetibile e affidabile le capacità cognitive delle persone, basandosi su vari aspetti di ragionamento che saranno affrontati in maniera approfondita nei paragrafi che seguono. Se sei curioso di saperne di più, non ti resta altro da fare che proseguire con la lettura e immergerti in questo interessante mondo!
Il test del QI: cosa è e come nasce?
Il test del Qi nasce nei primi anni del secolo scorso dall’idea di uno psicologo francese, Alfred Binet, con lo scopo di poter avere una metodologia valida e ripetibile atta a valutare il quoziente intellettivo di una persona. Si tratta, in particolare, di una serie di domande e di esercizi che valutano le diverse capacità cognitive.
Il valore numerico che si ottiene (ovvero il QI) sta a rappresentare il grado di intelligenza di una persona, con riferimento alla media della popolazione. Questo valore medio si attesta a 100. Più alti valori di QI staranno ad indicare un alto grado di intelligenza rispetto alla medie; valori più bassi, al contrario, scarsa intelligenza.
Le prove cui gli utenti sono sottoposti riguardano vari ambiti di applicazione. Tra questi, i più comuni e noti sono la logica e il ragionamento, la capacità di memorizzare le informazioni, la capacità di elaborazione delle informazioni, le capacità matematiche, le capacità linguistiche, la capacità di risolvere problemi di vario grado di difficoltà.
Gli obiettivi del test del QI
L’introduzione di un test come quello del QI ha vari scopi di cui il primario è rappresentato dalla possibilità di valutare in maniera standardizzata le capacità intellettive di un individuo rispetto alla media della popolazione, ottenendo risultati reali e riproducibili. Il QI è utile, quindi, per capire chi ha abilità cognitivi ben sviluppate.
Oppure, vedendo la situazione dal punto di vista opposto, per capire chi ha difficoltà di apprendimento. Nel primo caso il QI si attesterà su valori superiori a 130, nel secondo caso inferiori a 70. Questo aspetto può essere sfruttato in ambito medico per evidenziare eventuali disturbi dell’apprendimento o simili negli studenti.
Inoltre, al momento della selezione del personale, alcune aziende hanno adottato e adottato, come metodologia per scovare i candidati più validi, il test del QI. In tal modo è possibile individuare gli aspiranti lavoratori con spiccate capacità intellettive e di ragionamento, il cui punteggio finale presenta valori molto alti e superiori alla media.
Scopri le tre domande importanti per il calcolo del QI!
Attualmente, per ricavare il dato numerico che rappresenta il QI di un individuo, vengono impiegate delle curve statistiche standardizzate e una scala di punteggio universalmente riconosciuta, secondo la quale un QI tra 90 e 109 indica il range di normalità, valori superiori a 130 individuano le persone cosiddette “gifted” .
Al contrario, valori inferiori a 70 potrebbero indicare possibili difficoltà a livello cognitivo ed intellettivo. Ogni test del QI prevede delle domande che, generalmente, fanno principalmente riferimento a tre ambiti: la logica e il ragionamento, la comprensione e la rielaborazione delle informazioni e le capacità aritmetiche (sia numeriche sia visive).
Appartenenti al primo gruppo sono domande del tipo: “Completa la sequenza numerica: 2, 6, 12, 20, __, 42”. Una domanda di esempio del secondo gruppo può essere: “Se tutti i topi sono roditori e alcuni animali sono roditori, allora tutti i topi sono animali?”. Infine, la domanda “Un quadrato ha il lato di 6 cm. Se il lato si dimezza, di quanto diminuisce l’area?” fa parte della terza categoria.
Un breve riepilogo
In conclusione, il test del QI è un test standardizzato introdotto all’inizio del 1900 da uno psicologo di nome Alfred Binet con lo scopo di poter valutare le capacità cognitive degli individui rispetto alla media, secondo una serie di prove standardizzate in grado di fornire risultati reali e replicabili. Il range di normalità del QI va da 90 a 109.
Persone con QI superiore saranno caratterizzati da intelligenza sopra alla media, viceversa per QI minori. Valori superiori a 130 indicano capacità geniali, valori inferiori a 70 potrebbero evidenziare disturbi di apprendimento. I principali ambiti di studio nel test del QI sono il ragionamento logico, la capacità di elaborare le informazioni e le capacità aritmetiche.