Spaghetti di bassa qualità: scopri le marche da evitare assolutamente

Quando si parla di spaghetti, si parla di Italia! Questo formato di pasta è uno dei più apprezzati e conosciuti al mondo e rappresenta una delle eccellenze della cucina italiana, di cui andar fieri. La loro versatilità di utilizzo li rende adatti sia per essere impiegati in preparazioni relativamente semplici come gli spaghetti aglio, olio e peperoncino ma non solo…

Gli spaghetti si abbinano bene anche con sughi più complessi quali il ragù o la carbonara. Inoltre, si sposano bene anche con sughi di pesce o molluschi… Basti pensare al classico piatto da consumare in riva al mare: gli spaghetti con le vongole e la bottarga! In commercio esistono svariate tipologie di spaghetti, approfondiamo la questione nei prossimi paragrafi.

Gli spaghetti: uno sguardo più approfondito

Gli spaghetti sono un formato di pasta caratterizzato dalla forma molto fine e allungata. Solitamente di forma cilindrica, gli spaghetti possono variare in spessore a seconda della tipologia ma la costante rimane la lunghezza, che li distingue da formati di pasta corta come farfalle, fusilli e penne. Gli spaghetti sono solitamente prodotti con la farina di grano.

Tuttavia, in commercio, si trovano delle varianti: è il caso degli spaghetti di farro, oppure di spaghetti senza glutine per i celiaci e così via. La produzione degli spaghetti consta di più fasi tra cui due delle più importanti sono la trafilatura (ovvero l’operazione che fa assumere all’impasto, solitamente di semola di grano duro, la forma iconica, allungata e fine) e l’essiccazione.

Gli indici di qualità degli spaghetti

In commercio, nei negozi di alimentari e nei supermercati, si possono trovare numerosissime tipologie e marche di spaghetti. Proprio per questa ragione il consumatore potrebbe non saper riconoscere spaghetti di più alta qualità da spaghetti di più scarsa qualità. Gli spaghetti di alta qualità, in particolare, potrebbero essere riconosciuti per alcune caratteristiche:

  • colore dorato
  • superficie ruvida
  • capacità di tenuta in cottura
  • aroma non artificiale

Un colore dorato, non acceso e artificiale, potrebbe essere un primo indice di qualità della materia prima utilizzata per la produzione degli spaghetti. Anche la superficie potrebbe essere considerata in tal senso: una superficie ruvida e porosa starebbe ad indicare che l’impasto sia stato soggetto a trafilatura al bronzo, più pregiata rispetto ad altre tipologie.

Inoltre, a seguito della cottura, la loro capacità di mantenersi intatti e di non assumere aspetto colloso, da un lato, e la capacità di sprigionare un aroma delicato e un sapore equilibrato, senza sentori artificiali, dall’altro, potrebbero rappresentare altre due caratteristiche da considerare quando si è intenzionati ad acquistare spaghetti di più elevata qualità.

Lascia un commento