Allora, diciamolo subito: seguire una dieta ricca di probiotici per 21 giorni potrebbe essere una svolta per la salute intestinale, ma anche per il benessere generale. I probiotici sono questi microrganismi vivi che già abitano nel nostro intestino, e che si trovano pure in alcuni cibi fermentati tipo yogurt, kefir, crauti, tempeh e compagnia bella.
Sono importanti perché mantengono l’equilibrio della flora intestinale, migliorano la digestione, danno una spinta al sistema immunitario e aiutano pure a prendere meglio i nutrienti dal cibo. Quindi, in sostanza, fanno bene a un sacco di cose. Ora, chi vuole migliorare la dieta e aggiungere più probiotici magari si chiede da dove iniziare.
Cioè, non è che basta mangiare uno yogurt ogni tanto e pensare di aver risolto tutto. Serve costanza, perché questi alimenti aiutano a compensare le schifezze che magari uno ha mangiato per anni senza pensarci troppo. Però, il problema di base è sempre lo stesso: ok, i probiotici fanno bene, ma come si integrano davvero nella dieta di tutti i giorni?
Le fonti di probiotici
Perché poi uno parte con le buone intenzioni e dopo due giorni si scorda. Bisogna sapere quali sono le migliori fonti, come abbinarle tra loro e soprattutto variare, sennò diventa noioso e non si riesce a seguirlo a lungo. Un’idea potrebbe essere un menù settimanale, giusto per avere un punto di riferimento.
Ad esempio, lunedì a colazione yogurt bianco con fiocchi d’avena e miele, a pranzo insalata con crauti e pollo alla griglia, magari con un po’ di pane integrale di fianco. Cena con una bella zuppa di miso, verdure e tofu. Martedì invece kefir con frutta secca e semi di lino per iniziare la giornata, poi riso integrale con uova strapazzate a pranzo e, per cena, tempeh con verdure al vapore e quinoa.
Questo schema si può ripetere variando gli ingredienti per non stancarsi. La cosa più importante è alternare le fonti di probiotici, senza fissarsi su un solo alimento. Uno non può pensare di campare di yogurt per tre settimane e basta. Bisogna cambiare: un giorno kefir, un giorno kimchi, un altro magari tempeh o kombucha.
Nutrire i batteri buoni
L’intestino ringrazia se gli diamo un mix di batteri buoni, non sempre gli stessi. Poi, ovvio, non è che basta mangiare probiotici e tutto si sistema. Bisogna dargli una mano con fibre, perché servono per nutrire questi batteri e farli lavorare al meglio. Quindi frutta, verdura e cereali integrali sono fondamentali.
E attenzione agli zuccheri e ai conservanti: mangiare cibi fermentati e poi abbinarli a roba piena di zuccheri raffinati non ha molto senso. Chi ha provato questa dieta spesso dice di sentirsi meno gonfio, avere più energia e una digestione più regolare. Alcuni hanno notato anche miglioramenti nella pelle e meno problemi con influenze e raffreddori.
Ovviamente non vale per tutti nello stesso modo: alcuni all’inizio si sentono più gonfi, perché il corpo si deve abituare, ma è una fase temporanea. Una cosa da non dimenticare è che la dieta, da sola, non fa miracoli. Serve uno stile di vita sano in generale: bere abbastanza acqua e fare movimento è fondamentale.
Il ruolo dell’idratazione e del cervello
L’idratazione aiuta tutto il sistema a funzionare meglio e l’attività fisica mantiene attivo l’intestino. Se si sta tutto il giorno seduti senza muoversi, anche la migliore dieta probiotica non risolve molto. Un altro punto interessante è il legame tra intestino e cervello. Si parla sempre di più di quanto il microbiota intestinale influenzi l’umore e lo stress.
Un intestino in equilibrio aiuta anche a sentirsi mentalmente meglio. Ovviamente non è che mangiare crauti ti cambia la vita, ma è un tassello importante nel puzzle del benessere generale. E occhio, non tutti i probiotici sono uguali. Ci sono diversi ceppi di batteri e ognuno ha il suo ruolo. Per esempio, il Lactobacillus acidophilus aiuta con la digestione del lattosio, mentre il Bifidobacterium bifidum riduce l’infiammazione intestinale.
Quindi più varietà si introduce, meglio è. Alcuni si chiedono se gli integratori probiotici possano sostituire gli alimenti fermentati. La risposta è: dipende. Di base, è sempre meglio assumere probiotici dal cibo, perché così si prendono anche altri nutrienti utili. Però in alcuni casi, tipo dopo una cura di antibiotici o se si hanno problemi digestivi particolari, gli integratori possono aiutare.
Senti il parere di un esperto
Meglio chiedere consiglio a un medico o nutrizionista prima di prenderli a caso. Ultima cosa, fondamentale: bisogna introdurre questi alimenti gradualmente. Se uno passa da zero a cento in un giorno solo, il rischio è sentirsi male. Meglio aggiungere piano piano i probiotici nella dieta e vedere come reagisce il corpo.
Per chi vuole provare questa dieta, il consiglio migliore è pianificare i pasti in anticipo. Avere già un’idea di cosa mangiare aiuta a non ritrovarsi senza nulla di pronto e finire per mangiare la prima cosa che capita. Con il tempo diventa un’abitudine naturale, e i benefici sulla salute intestinale e generale si vedono.